Nel 1907 nella collana Grenzfragen der Literatur und Medizin, Elisàr von Kupffer pubblica «Klima und Dichtung, ein Betrag zur Psychophysik». Clima e composizione poetica, un contributo alla psicofisica.
Considerazioni poco conosciute e trascurate, rappresentano il passaggio propedeutico di von Kupffer verso il Clarismo in quanto affronta la (propria) percezione del mondo esterno e l'influsso che questo ha sui singoli e sulle società.
In sintesi, per l'autore il Clima è composto da 4 singoli momenti: La geologia del paesaggio. La meteorologia, La biologia, Il sociale, Le razze climatiche, L'uomo quale individuo razziale.
Un clima può agire rudemente oppure mollemente Può unire asprezza e calore meridionali come il clima senese e fiorentino ed eventualmente creare un tipo più «bisessuale».
Le vicende della vita hanno portato l'autore a spesso cambiare residenza e sperimentarne gli effetti sulla sua creatività, in particolare quello italiano decisamente contrario alla sua produttività di autore drammatico e giunge al convincimento che anche l'inanimata natura influisca sulla creatività negando all'italiano in genere una capacità nell'arte drammatica. Von Kupffer lo spiega con la presenza di un italico Scirocco locale, un «Sub-Scirocco». Una indifferenza, ottusità diffusa «pazienza» (Geduld). La si lascia andare come và. E si è contenti così.
L'italiano sarebbe anche per sua natura «cittadino» che non si troverebbe a suo agio in campagna contrariamente ai greci molto più prossimi alla natura e pertanto più portati alle arti drammatiche. Nescimus, altrimenti non è che ciarlataneria. Per von Kupffer, la situazione di «Sub-Scirocco» avrebbe a che fare anche con le radiazioni solari e l'umidità.
Analogamente alla sua creatività di drammaturgo, l'autore si dice convinto che la natura circostante abbia avuto effetti determinanti anche su quelle di poeta lirico, in particolare sulla produzione delle «Florentine», peculiare forma di sonetto da lui creata nell'ambiente fiorentino con le sue proprie morfologie ed il suo spirito. Pur ammettendo che un pensatore e poeta non debba obbligatoriamente essere assolutamente esposto all'influsso del milieu, l'autore è dell'opinione che più forte è la personalità e tanto più violenta sarà la fruttuosa lotta con l'ambiente circostante.
Il sonetto classico ha una struttura con i versi creanti rime definite da precise regole e varianti con rime a concatenamenti successivi. Il sonetto è più architettonico con le terzine staccate dal colonnato iniziale. La Florentine cresce organicamente come una pianta, dove ogni germoglio genera i successivi portando da ultimo al fiore rappresentato dai versi conclusivi. Un gioiello formato da anelli che si intersecano portando alla gemma di chiusura. Una concezione più legata nella sua logica organica ai concetti della antica filosofia della natura e dello spirito plastico. Come il paesaggio che le ha generate.
L'autore giustifica le caratteristiche della composizione poetica delle «Fiorentine» con il «genius loci», il Clima.
Elisarion aveva un'ottima conoscenza della lingua italiana che utilizzò sovranamente, accanto al tedesco, anche da poeta. Un esempio, illustranti la particolare struttura, la fiorentina del 1919 in memoria dell'amico Fino.
Quale conclusione von Kupffer riafferma il suo profondo legame con la Natura, alla quale appartiene anche l'uomo con tutte le sue doti, dichiarando la poesia espressione dell'interdipendenza tra trama ed ordito in una tela. Nel successivo capitolo, l'autore si dedica alle misteriose meraviglie del ritmo. La rima agisce che alla fine del verso, il ritmo lo possiede completamente. La rima è consonanza, impressione sonora.
Analogamente al suono, le sensazioni provenienti dalla percezione di colori, luce, linie e meteorologia possono concorrere ad una ritmizzazione. La natura tramite il clima ci fa percepire suoi colori. La luce? Potenti effetti sul nostro stato d'animo! Le poesie non nascono immanentemente all'istante della percezione, a volte unicamente l'incipit. Il ritmo lascia immediatamente la sua indelebile impressione mentre le parole si formano successivamente nella nostra coscienza …
A conclusione della pubblicazione, l'autore entra nel merito dell'erotico, tollerato che nella biologica funzione della riproduzione: Qualsiasi amore erotico è l'aspetto della Natura e di tutte le sue influenze «climatiche» è influenzato dalla natura. Particolarmente dal tipo che si ama. Il tipo non è una forma scelta arbitrariamente ma l'espressione risultante di forze ritmiche interne le cui vibrazioni emettono forze all'esterno. A seconda della interazione delle vibrazioni, due esseri possono più o meno armonizzare. A quando una ricerca scientifica che non sia mirata esclusivamente al sessuale ma che tenga in dovuto conto anche l’erotismo?
Von Kupffer conclude: «Il Clima nella sua accezione più estesa, i ritmi e le fantasie che ne nascono rappresentano un capitolo senza fine la cui esplorazione non potrà che portare ulteriori proficue informazioni.»
Von Kupffer ribatte e insiste con chi non condivide le sue idee: «Il mio punto di vista devia dall'insegnamento del milieu che considera quale ambiente d'influenza essenzialmente il sociale; la mia visione considera anche le radici del sociale, ovvero della fisica. I fatti sono comunque: Personalità alla quale si addizionano o sottraggono gli influssi».
Vale la pena di notare che questa visione «occulta» (nella sua accezione per i più negativa) dell'influsso della geologia ipotizzata dal von Kupffer quale componente del suo «Clima» troverà la considerazione di un Harald Szeemann che cercherà di oggettivamente verificare, senza peraltro succedervi, la particolare attrazione ed il fascino del Monte Verità per la sua collocazione geografica-geologica, «figlio del paesaggio», quale centro di intense radiazioni segnalate da numerosi abitanti di Ascona. Ciò nonostante, per uno dei principali oggetti d'esposizione della sua mostra del 1978 sul Monte Verità, Harald Szeemann scelse una carta isogonica che provava l'esistenza di un campo magnetico più forte della norma nell'area di Ascona riconducibile alle rocce ultrabasiche presenti nel sottosuolo che sarebbe l'origine della magia nascosta del Monte Verità da attribuire a non meglio definiti flussi energetici sotterranei. Altrettanto verrà ipotizzato sulla scorta dei particolari livelli della naturale radioattività naturale vigenti nella zona.
Recentemente, la problematica del Radon è stata messa in evidenza da misure preoccupanti seppur molto variabili da comune a comune che hanno fatto definire il Cantone Ticino «area ad alta concentrazione di Radon»