«Una corona di Re dovevo portare,
In un mondo di guerre e disgrazie,
Ma preferisco da qui troneggiare
In un mondo di giochi e di grazie.
Mio baldacchino, il verde intreccio
Movente, muto, nella brezza marina.
Afferro i rami intrecciati
Li lascio accarezzare, sfiorare
Appena sopra la magnifica umanità
Circondata da ineguagliabili farfalle
Per loro piacere e non per dolore,
Sul mio ginocchio – un pensiero scherzoso!
Un divertente gioco di ragazzi
Senza scopo o fine.
Sotto, appoggiato ad oscillanti rami
Un personaggio, sottilmente ornato,
Un uccello del Chiaro Mondo – a dimostrazione
Di come qui nessun peso ci opprime.
Principessina dal cappello fiorito,
Quanto ben vi sta la collana di perle!»
Un efebo ne tiene un altro prono in grembo. Su un altro ramo sta seduta una terza giovane figura adorna che guarda verso l’osservatore.