1900: Ida Hofmann, Henri Oedenkoeven e compagni – la terza via
Monte Verità ed Ascona rappresentarono lo sfondo ad un totale di 600 carriere – 600 visioni del Paradiso, generalmente concepito nel Nord quale reazione ai problemi del tempo e proiettati nel Sud. Un idilliaco rifugio, una sorta di giardino botanico dell’Eden e monastero in un tutt’uno possono dare l’idea. Dal 1900, la successiva introduzione dei riformisti, dell’industrializzazione, dell’urbanizzazione, della tecnicizzazione e di conseguenza il confronto tra capitalismo e la crescente forza dei movimenti dei lavoratori, diedero luogo alla crescita di movimenti riformistici intenzionati a prevenire una rivoluzione proletaria che appariva come inevitabile. Riformismo, la denominazione data ad una «Terza Via» tra capitalismo e comunismo ed involveva il libero sviluppo individuale in una nuova forma di comunità di membri volontari. Ascona divenne l’avamposto meridionale del nordico movimento riformista e la Collina sopra Ascona la montagna della verità sperimentata in analogia all’uomo della verità di Tolstoi.
Traduzione Bruno Ferrini
Vegetarianismo e vegetariabilismo
Se nel medioevo valeva il motto «L’aria cittadina rende liberi», nella nuova era, con la nascita dei grandi assembramenti urbani, valeva l’opposto. Abbandonare i luoghi di civilizzazione, dal vorace progresso, ritornare alla natura per una vita naturale, dove anima, spirito e corpo possono rigenerarsi e vivere autarchicamente, il più possibile senza consumare carne, visto che la carne tiene sveglie le aggressioni. Questa etica dei vegetariani era quanto avevano in comune i neoabitanti del 1900. Altrimenti, erano convinti nei benefici di una medicina naturistica e dalla necessità di fondare in nuce un germe luminoso esempio per la società. Negli anni venti, il monte Verità caratterizzato dai vegetarianisti, prima che i suoi fondatori emigrassero per un nuovo inizio in Brasile, possiamo osservare tutto il ventaglio tra gli idealistici modi di vita ed il loro fallimento nella realtà: dal modello di insediamento comunista si passò ad una società vegetarianista, poi ad una cooperativa individualista e, da ultimo, ad un sanatorio ed albergo. La dogmatica perseguita dai monteveritani era di una tale rigorosità da renderla rapidamente famosa. L’attuale Monte Verità è un esempio unico dell’interpretazione di un paesaggio quale opera d’arte totale ai sensi di Wagner; tutte le sue tappe sono ancora oggi rappresentate da loro esempi: la casetta dell’aria e luce per uso individuale, il locali in comune nello stabile principale (oggi integrati nell’albergo del 1927), le terapie basate sugli effetti di luce-aria-sole raffigurate negli stabilimenti balneari, i giardini e l’ammirevole abitazione dei fondatori, Casa Anatta dalle volte a doppia carpedine ed il tetto piatto. Nel 1917, in questa casa si svolse la «messa gnostica» in occasione del congresso anazionale dell’ordine dei templari orientale voluto da Theodor Reuss (15–25 agosto) nel quale si discussero i progetti di riforme che toccavano la forma di una società basata su cooperative anazionali, una innovativa educazione, la posizione della donna nella futura società, la massoneria mistica, nuove forme sociali, arte, rituali e culto nella danze di precedenti culture extraeuropee, cultura dell’espressività nell’insegnamento, vita ed arte.
Traduzione Bruno Ferrini
Le difficoltà dall’Io al Noi
Troppo grandi furono le diversità tra coloro che volevano creare ad Ascona un insediamento, troppo grandi le tensioni e le aspettative. Henri Oedenkoven, rampollo di un industriale belga, la pianista montenegrina Ida Hofman, l’ex-ufficiale imperiale Karl Gräser e suo fratello Gusto (Arthur) artista ferraio, la figlia di un ingegnere Lotte Hattemer siconobbero in una clinica di medicina naturale in Veldis e si spostarono nell’ottobre 1900 dall’appartamento in Monaco di Baviera di Ida nella zona lacustre dell’Italia settentrionale per fondare un insediamento. Oedenkoeven voleva superare il capitalismo tramite l’aiuto del capitale, a Gräser aleggiava un insediamento protocomunista. Si incontrarono finalmente a Locarno: «A Brissago, Ronco, Ascona, Losone, Minusio, Orselina, Monti Trinità – fino all’interno delle vallate ed alle altezze di Bosco – c’era un’atmosfera favorevole ad un nuovo modo di pensare. Ovunque vi era gente che viveva appartata, artisti, filosofi, teosofi, vegetariani e rifugiati politici. Non molti, al contrario che pochi casi isolati, dispersi; ma comunque abbastanza per indurre nella zona un alito di particolare, ampio, ricettivo.» (Robert Landmann, Monte Verità, Berlino 1930). A questa disponibilità della zona si deve l’arrivo dei Lebensreformer che restarono, fino alla fine dei loro giorni, ad Ascona, arricchendo i dintorni con la loro dimensione di saggezza del vecchio uomo.
Traduzione Bruno Ferrini