Alle porte dell’Eden – An Edens Pforten
Poesie «sufista» con spiegazioni, pubblicato nel 1907. Successivamente, l’introduzione di Elisàr von Kupffer, alcune poesie e note selezionate alle poesie. Il mondo delle idee di Elisàr arriva in queste spiegazioni di esprimere e fornire indicazioni sul concetto e l’idea di dipinto circolare «Il chiaro mondo dei Beati».
Alle donne di gran cuore,
che si sacrificano,
curano ed incoraggiano
l’umanità.
Sommario del prefazione
L’autore rifacendosi al Dante della Vita Nuova che commentava quasi ogni suo verso in tempi medioevali dalla cultura mistica, si chiede che cosa resti nell’attuale medioevo dalla cultura tecnica dove finalmente basterebbe scrivere un commento lasciando al lettore di crearne i versi. Chi legge ancora poesie? – Gli uomini?! – le considerano panna montata. Lo fossero, inutile fornirle. Sì, panna montata! – Questione di gusti. Ma la creazione poetica può anche essere un focoso vino in levigati bicchieri – un maturo elisir per uomini maturi. Per comporre poesie ci vuole un uomo completo, o ancor di più, un essere umano completo che possieda anche un’anima femminile per pensare e sentire in modo universale.
Oggi, dove l’uomo soccombe alla tecnica, è la donna l’elemento che ha aspirazioni, più raramente i giovani, e pertanto è lei a tornare alle fonti della poesia per farsi consolare o entusiasmare. Oggi, molti uomini si lasciano guidare che dal numero dei cavalli vapore … [omissis]
Per me. quanto è chiamato effeminato dovrebbe essere definito schiavizzato. Un uomo, un essere libero, deve potersi rappresentare per conto suo. Gli schiavi, nella vecchia Roma, dovevano farsi rappresentare dai loro padroni. Nella vita serve solo chi crede a se stesso o ha una propria ambasciata che porta modestamente . anche se dovesse sbagliare. La possibilità di sbagliare aiuta più nella vita che uno strabico brancolare … [omissis]
E la bellezza?… Questa parola è incompresa e valutata nel suo insieme così superficialmente da spesso essere in pericolo di essere giudicato in modo distorto. L’anima umana sogna da tempi infiniti dì un «Eden» dove salute, gioventù e bellezza, questo fiore della trinità della vita eterna, mai appassirà … [omissis]
Quando echeggia la voce del nostro cuore, quando combattiamo con crescente forza contro le tempeste nel creare il nostro anelito, probabilmente raggiungiamo «le Porte dell’Eden», del nostro Eden. Finora un volo alla terra benedetta; poi ci resta un ricordo del regno dell’Eden. Ogni saggezza della vita – «sufista» la denominano ì commentatori dei poeti persiani – sgorga dalla vita stessa. Uno spirito aperto vede fino in fondo questa fonte e il suo flusso è evidente se non vien lordato da stampelle e bastoni dalla polvere delle strade. Gioia e onestà benedicono la nostra vita. Possono anche valerci un qualche nemico. Sono di casa a Olimpia e Golgota, dai due mondi ne può nascere uno nuovo, per la gioia dì tanti, per la sofferenza dei nemici di gioia e onestà.
Sul bel capo dì Firenze ho postato una corona dì «Florentine»; vorrei fossero fiorì viventi. Lo spirito Germanico e quello Apenninico, che crearono il colorito mondo del rinascimento, ancor più ci uniscano nella fratellanza – completandoci a Ellenici in seria profondità ed allegro senso della vita.
Clarens
Nelle tue chiare acque velate d’azzurro,
Lago blu, nella tua immagine eterea
II mio spirito lascia il sogno dell’anima
Risveglia in me una festa paradisiaca
Le montagne della Savoia, solitamente arroccate a scudo,
Quali aerei fantasmi scompaiono lontani muri;
Dove lago e cielo sposandosi si uniscono,
Infinita unità in fedeltà senza nubi,
Nasce la gioia di un limpido sentire.
E vedi, sorge dagli azzurri di questi mondi,
La chiara isola, come la terra, la nuova,
Da tanto tanto tempo, cercata in terra!
O sogna! fintanto che diventeranno il nostro cielo,
Il nostro mondo lo sarà nei sogni.
Spiegazione
Mio caro, hai la natura delle colombe
Mi guardi dai tuoi occhi bruni,
Fiducioso capriolo, da me incantato.
Tranquillo, si increspa il tuo arco di labbra,
Seducente richiamo: prendi!
Mostra alcune perle del tuo sorriso,
Dolce bocca – da baciare!
Baciasti nuovamente piano e delicato;
C’è qualche cosa di timido in te.
Ti abbraccio scanzonato,
Ti lasci senza lottare.
Lasci scoprire il germoglio.
Mio caro hai la natura delle colombe.
I caldi sguardi di un casto amore
Si lasciano coinvolgere dal tuo fascino,
In libera bellezza così tenero e morbido,
Le tue forme sono ricche di delizie.
Ti piaceva darmi tutto il tuo corpo,
Tutto senza pensare a oro o argento.
Nulla, nulla che essere amato –
Così ti pare l’Eden in terra?
Chi avrebbe potuto crederlo nel paese dei cipressi?
Mio caro, hai la natura delle colombe.
Spiegazione
Villa Albani IV, Ermafroditi
Nella lussureggiante bellezza di Afrodite,
Mobile come un messaggero divino, –
Pendi qui, eccitabile dal respiro dell’amore,
Arricchito dalla doppia divina sembianza!
In te sono uomo e donna, ma indivisibili,
Nella tenera luanguidità dei tuoi arti,
Si ritrova il mondo dell’anima divisa.
Le tempeste dell’uomo divennero teneri venti,
L’anelito della donna canta liberatorii inni –
Un maturo giovane sorridendo sembra un bambino –
In te ritrovo tutti gli incentivi,
Tu che annunci le forme di mondi futuri!
Solo bassa mania di potrà sgridare
E povertà ripagarti con odio.
Spiegazione
Pompei
La bellezza si avvicina, invia il suo messaggero,
Primavera gioisce nelle distrutte mura,
A tutti i rami si appostano freschi germogli.
La vita nel regno dei morti.
Cessa di essere addolorato!
Cristo vive nel tuo cuore di sacrificato,
E Dioniso con le sue scherzose allegrie,
Del tuo amore – Eros-Afrodite.
Non farti rovinare la tua felicità da alcun nemico!
Risveglia. Mondo a cui tolgo il saluto
e prego inginocchiandomi davanti all’anelito,
la tua casa dell’anima, il desiderio celeste!
Svuota il calice, al quale pendono le labbra,
anche se fosse avvelenato, senza paura!
Spiegazione
Ganimede
L’aquila sale qual inni cantati,
Nel blu dell’aere dominano i suoi oscilli,
Veleggia libero verso felici successi
Nei suoi artigli il dolce peso del ragazzo.
Furfantello e voglia d’amore abbracciano
L’audace ladro, spavalde si piegano
Le ginocchia in volo e rigogliosi si annidano
Profondamente nelle scure inebrianti piume.
Giovani arti, chiaro piacere da conquistare!
Come splende contento da questo mito,
Apri gli occhi! così ti raggiunge Dio.
Lasciati anche tu sollevare dalle sue ali!
Cuore, lasciaci audaci salire verso i nostri cieli
E liberi di galleggiare sopra tutte le nubi.
Spiegazione
Bellezza sofferente (San Sebastiano)
Il mondo è cupo, anche le stelle dormono –
Lontane dietro la buia coperta di nuvole.
Nelle cime degli alberi si lamenta il vento, ne sono paventato.
Le frecce bruciano, tante mi colpirono
Mi sembra non più risvegliar la terra –
Ah, non la risveglio dalle sue oscurità,
Inutilmente ferito e strappato,
Avendo annunciato lo scopo dell’armonia!
Solo, mio Dio, guardi la mia coscienza
E sai che mai peccai in verità
E mai tolsi al prossimo la dignità sua
Tu sai l’ho testimoniato con il mio sangue –
Che il sole della tua beltà a tutti splenda
Che pur intimidir la scura morte seppe.
Spiegazione
Bellezza vittoriosa
Quando le selvagge onde battono ai muri,
E quando le tempeste danzano con le nubi,
Allora si muovono più potenti,
Osando il volo nel regno delle passioni.
Anche al debole sarà concesso,
Si sciogliere le porte della sua sua prigione,
Forte la propria lingua del cuore.
Allora le porte dell’Eden saranno spalancate.
Prima che gli elementi si vendichino,
Lasciaci, o Signore, sperare nel tuo messaggero,
Il demone colpito dalla lancia –
sconfitto l’oscuro demone di questo mondo.
Sia compiuto l’accordo delle forze libere
Cantato l’alto inno alla tua bellezza!
Spiegazione
Fleur de Miel
Fior odoroso di miele tu
Delicatamente accarezzato dall’alito di vento,
Nettare animato dal tuo calice
Donalo all’ape anelante!
Rigonfia radice nel regno terreno
Il fiorente gambo del tuo fiorito capo;
Cambi il potere di succhi terreni,
Magicamente dolci nelle tue membra.
A me tendi il tuo rosato viso!
Pizzicar lasciami la rossa alba,
Delle tue lussureggianti guance,
Delle tue brucianti labbra!
Spiegazione
Dedicato ad Eduard von Mayer
Allarghi la tua corona,
Carissimo albero che mi donasti ombra
A sollievo dal cocente sole
Di caldi giorni pungenti.
Il ruggito selvaggio dei rami nella tempesta,
Scuotesti minaccioso aghi e frutti,
Preso dal risentimento –
Torno sempre.
Sempre cerco la familiare casa
Della tua ombra rumorosa,
Il provato tetto dei tuoi rami,
Il più caro albero di questa terra!
Spiegazione
Incontro
Uno sguardo profondo!
Un muto saluto!
Un mezzo sorriso!
E bah! – nessun bacio?
Ehi bellezza furfantella,
Lo sanno tutti,
Tu volentieri,
altrettanto ti avrei baciato io.
Due passi più vicini! …
Una gentile parola! ...
Un dolce sorriso –
Ahimè! … già andato?
Il tuo passo, ancora esitante,
Già devo seguirti!
Parenti? – Estranei!
Un ultimo saluto! …
Oh mondo invidioso! –
Ma dev’essere così??
No! – no, no, no!
La forza dell’inganno!
Spiegazione
Chi sei tu, straniero
Chi sei tu, straniero, alla fin mi domandate.
Se lo sapessi, ve lo confiderei.
Di questa terra straniero, questo inganno,
Eppur la amo e le dono bellezza.
Al tenero dolore delle più nobili donne,
All’intensa domanda nell’uomo felice
Devo l’arco dal debole al ricco della vita.
Nelle mie vene scorre il sangue dei goti,
La vista della madre ed il suo orgoglio di abete.
Il libero senso di mio padre, nemico della morte.
Nel mio animo sento il messaggio dell’Ellade.
E in tutto sento osare me stesso.
Chi sei tu, uomo? Chi lo vuol annunciare!
Basta: io sono! Ed il futuro mi raggiungerà.
Spiegazione
Spiegazioni – Erläuterungen
Molti poemi sono commentati spiegandone le circostanze della loro composizione, cosa stava pensando l’autore, i suoi sentimenti, ed invitano a rileggere con altro spirito il testo.
1Florentine V: Clarens
E una limpida domenica, lago e montagne un azzurro respiro. L’orizzonte scompare nella foschia. E come se la terra avesse perso il suo peso e scendesse Val di là – un Eden –. E l’unione di sposi tra realtà e ideale. Come se l’onda che sospinge la nostra barchetta della vita stesse passando al cielo. Unicamente la chiara isola sorge dall’azzurro, quale incarnazione della terra che è la nostra passione – il nostro Eden. Ma prima che ciò si realizzi realmente, il nostro mondo circostante e la nostra vita dovrebbero diventare l’unità tra armonia della terra con l’Eden.
Mio caro, hai la natura delle colombe
Nota del Traduttore: Gino (Luigi) Taricco
18Florentine XXIV–XXVII: Villa Albani IV, Ermafroditi
Villa Albani, questo tempio dell’arte a Roma, chiuso dal principe Don Giulio Torlonia anche alle maggiori personalità quasi fosse un harem, ci venne aperto grazie all’amabile intercessione della contessa Ersilia Lovatelli, nata principessa Caetani. Lo «spirito della bellezza» mi apparì come se fosse famigliare. Antino come resurrezione. I vecchi lampadari a ceri giocano con le luci della sera. I colori gialli e rossi si mescolano in un raggiante accordo – bello quanto il San Sebastiano alla parete. Questa poesia è apparsa una prima volta in un giornale dello stato di New York, (omissis) Cosa dobbiamo denominare «divino»? La potenza che ordina creativamente il caos e riunisce contrastanti opposti. I greci onoravano Eros quale creatore dei mondi. Terreni sono il frazionamento, l’unilateralità. Una ricca potenza divina può essere maschile o femminile? Non dovrebbe invece contenere entrambe – essere arafrodita? Non intendo pertanto assolutamente la tanto oggigiorno discussa omosessualità o più esattamente la contro eterosessualità ( – l’assoluta anima muliebris in corpore virili od il suo contrario – ). Il mio «arafrodita» (che non si copre affatto con il concetto medico di «Ermafrodito») è invece una armonica compenetrazione di due forze quali opposti elementi. Unicamente questo concetto spiega gli aspetti delicati con cui le teorie in voga attualmente non sanno confrontarsi. Questi pensieri li avevano capiti al meglio gli elleni nelle molte figure di divinità anche femminili. Ed anche Cristo ci vede il futuro: Chi ne sarà degno di raggiungere quel mondo … saranno simili agli angeli. Inoltre: e videro un giovane – l’angelo della resurrezione. Continuiamo a litigare sulla scorta di un medioevale disprezzo del femminile. Parole come «effeminato» o «weibisch» ne sono la dimostrazione. D’altra parte abbiamo una unilateralità del maschile. Arafrodite da Ares e Afrodite, che crearono Armonia. Un tale arafrodita è l’angelo rappresentato da Raffaello nel libro. Con il termine «arafroditico» intendo, non la correntemente propagata sovrapposizione di parti somatiche, bensì una compensazione interiore dell’attivo, della forza creativa con il carezzevole, rinunciante. Quando questa compensazione interna avviene, ne risulta anche uno delle forme. Questa figura resta naturalmente un caso estremamente raro e per lo più una figura onirica, come ogni fede. Quand’anche se ne sollevasse il velo, non si vedrebbe nulla se non le singole parti «mancando il legame spirituale» (vedasi anche «Klima und Dichtung»).
22Florentine XXVIII: Pompei
In un giorno di primavera, nelle rovine di Pompei, risuonarono i miei sentimenti religiosi ed i miei fondamenti etici. Chi ha letto il mio piccolo scritto Olimpia e Golgota mi comprenderà ampiamente. C’è un meraviglioso pensiero insito nella vita di Cristo. Per amore torna in terra la divinità, come l’uomo maturo si sente continuamente sospinto a convincere coloro che non lo comprendono e lo negano. Una tale vita diventa sempre un martirio, vittima del suo cuore, instancabile nella ricerca e nel convincere. Quale forza vitale la certezza: questo salvatore vive anche nel tuo cuore ricco d’amore e di gioia nel sacrificio. E Dioniso, – non il simbolo naturale di Nietzsche dell’orgia, ma quello allegro, chiaro apportatore di gioia, che rifugge le preoccupazioni con nobile entusiasmo – anch’esso continua ad agire. Come pure Eros-Afrodite. E ciò non è inteso in termini neoclassici, ma per profondo convincimento fisico-etico. A questo Credo segue la confessione morale. Il più profondo sentimento de! nostro animo, la sua casa, cui si desidera un’eterna frequentazione, è la più deliziosa gemma – il nostro santuario, che non ci lasciamo togliere od abusare. Che venga il regno della nostra propria coscienza. Il calice, dal quale vogliamo bere il compimento dei nostri aneliti viene spesso avvelenato da incomprensione, risentimento e menzogna; anche questo non deve paventarci. Se non beviamo il calice della nostra vita, languiremo storpiati – e vivremo per nulla. La vita deve invece rappresentare un’elevazione. Se la vita ne perde il valore, è morte.
26Florentine XXXII: Ganimede
Goethe ha rappresentato meravigliosamente questo mito. Qui lo avviene in un altro senso. L’aquila è il messaggero di Dio, che ci aiuta a superare la terra e ci trasporta nel regno dell’anelito. Pertanto la chiamata a quel cuore di lasciarsi portare in alto, per raggiungere il proprio Eden.
38Florentine XLVI: Bellezza sofferente (San Sebastiano)
Questo santo è diventato più di un interessante aspetto. Allorquando mi dedicai all’arte del quattrocento e cinquecento fui sorpreso: nella forma di questo santo riconobbi il credo olimpico unito al Golgota. Progressivamente maturò l’intuizione che san Sebastiano rappresentasse l’espressione del sentimento di bellezza e armonia sottoposti al martirio quale premonizione dei miei obiettivi personali oltre la visione terrena.
Martire della Bellezza. Spero di poter concretizzare il progetto in una pubblicazione alla quale sto lavorando da anni raccogliendone materiali. La ditta F. Bruckmann & Co di Monaco ne ha rifiutato l’edizione giustificandosi con lo scarso interesse del pubblico tedesco. Vale proprio per tutto il popolo dei tedeschi? Poi ci sarebbero comunque le istituzioni scientifiche. Ma, visto che un uomo d’affari non vuol osare tanto, forse si trova un principe od un ricco privato più profondamente interessato alla pubblicazione di un’opera con quasi 100 illustrazioni. Con un rischio di circa 5000 Marchi Io si potrebbe realizzare, forse senza perderci. Avrei volentieri aggiunto alcune immagini alla presente pubblicazione, ma tenuto conto dello scarso interesse che si mostra all’arte poetica, non si vollero incrementare i costi del libro. Per la storia della chiesa, san Sebastiano è il protettore contro le epidemie ma anche il salvatore di ammalati e soffrenti cui dovrebbe ridare la salute e pertanto l’armonia di anima e corpo. Il suo attributo, la freccia.
39Florentine XLVII: Bellezza vittoriosa
Quale genio della vittoria delle forze divinamente armoniche sulle caotiche, distruttive e dividenti, ho premesso questo angelo di Raffaello (cfr arafroditico nella spiegazione 19). Nella lotta contro inimicizia e cattiveria crescono alate le nostre forze – alcuni devono averlo visto. Anche nature poco inclini all’eroismo assumono di volta in volta la forza la passione di imporre la propria natura. Come se si fossero aperte le porte del proprio Eden, alle quale noi attendiamo. Gli elementi soggiogati si vendicano, onde stagnanti rompono in primavera gli argini e le rive. Ma anche le represse passioni dell’uomo anelanti gioia e felicità sono questi elementi della natura che trovano la loro via con piccole o grandi rivoluzioni. Meglio è: un più alto messaggero ci porta una evoluzione. Un accordo tra potenze libere e l’umanità sarebbe l’ideale, ma la sua realizzazione non può che essere desiderata. L’alto inno alla bellezza divina giunge unicamente all’orecchio di chi vuol intendere. Chi l’ha recepito nel silenzio, a suo modo, non se lo lascerà sfuggire con spiritosaggini e scherni. I più profondi sentimenti e intuizioni sono un santuario dal quale si devono tener fuori i cani.
41Andantino I: Fleur de Miel
Fleur de Miel non un lezioso francesismo, ma per veri motivi. (Nota del traduttore: Samuel «Miel» Penarci, Vevey)
42Andantino II: Dedicato ad Eduard von Mayer
«L’albero ombroso» – la più fedele amicizia di un uomo di cui ci si può fidare nel sole e nella tempesta, come dell’albero sotto il quale creai la poesia.
47Incontro
«Parenti? — Estranei!» Quante volte devono due, che vanno d’accordo, lasciarsi — in quanto ì famigliari esprimono un veto. Come se la scelta di apparentamento di due persone non fosse più profonda di quella degli apparentati sociali che ci sono spesso estranei. La strofa finale è volutamente disarmonica.
Chi sei tu, straniero
Ultima Fiorentina a conclusione della raccolta.
Indice
Einleitung Prefazione | 1 |
Florentine V Clarens | 7 |
Florentine VI – Verwandte Liebe | 8 |
Chanson de Clarens | 9 |
Was wir nie besessen | 11 |
Wind und Frühling | 12 |
Ich wollt, ich wär ein Bauernbub | 13 |
Helle Abendwolken schlafen | 15 |
Grosse, schöne, helle Freude | 16 |
Breite die Flügel, breite sie aus | 18 |
Mein Lieb, du hast die Natur der Tauben Mio caro, hai la natura delle colombe | 20 |
Vorfrühling | 22 |
Mein Glück ist nicht von dieser Welt | 23 |
Wer je vom Baum des Lebens ass | 27 |
Will ich ein Lied auf deine Schönheit dichten | 29 |
Waldgeister | 30 |
Florentine VII – Ihr, meines Herzens schwellende Gewalten | 32 |
Florentine VIII – Die Hügelketten braunen sich und dunkeln | 33 |
Florentine IX – «Herz», spricht der Hass | 34 |
Florentine X – Es blieb ein Traum zurück in meiner Seele | 35 |
Florentine XI – O holde Zeit, der ich soviel verdanke | 36 |
An eine junge, reiche und hübsche Dilettantin | 37 |
Florentine XII – Entfliehe nicht wie deines Glückes Stunden | 38 |
Florentine XIII – Toskana, meine Seele ist gefangen | 39 |
Florentine XIV – Villa Pucci ob Signa | 40 |
Florentine XV – Von deinem Liebreiz ward die Seele trunken | 41 |
Sr. Exzellenz Josef von Koenig | 42 |
Es kommen die Soldaten mit Musik | 44 |
Florentine XVI – Am Spiel- und Sportgelände | 45 |
Florentine XVII – Versuchungen I | 46 |
Florentine XVIII – Versuchungen II | 47 |
Florentine XIX – Ob Luzern | 48 |
Der Bote ist kommen | 49 |
Auf der Schönheit Pfaden | 51 |
Florentine XX – Phila | 53 |
Florentine XXI – Der blinde Vogel | 54 |
Schon welke Blätter? | 55 |
Wir alle harren in der Stadt des Lebens | 57 |
An die Flöte auf den Gassen | 58 |
Florentine XXII – Auf den Bergen von Fiesole | 60 |
Florentine XXIII – An Frau Hofschauspielerin Clara Salbach | 61 |
Florentine XXIV – Villa Albani I | 62 |
Florentine XXV – Villa Albani II | 63 |
Florentine XXVI – Villa Albani III | 64 |
Florentine XXVII Villa Albani IV (Ermafroditi) |
65 |
An Gräfin Ersilia Lovatelli Prinzessin Caetani | 66 |
Auf dem Wege zum Grabe | 68 |
Florentine XXVIII Pompei | 70 |
Erwachende Welt | 71 |
Florentine XXXII Ganimede | 74 |
Florentine XXXIII – St. Gingolphe | 75 |
Wohl spielen die Wogen wie einst am Strande | 76 |
Nach meiner Heimat ziehen diese Vögel | 77 |
In allen Blättern | 79 |
Sum, sum! | 80 |
Florentine XXXIV – Du wecktest mich wie der Beseeler Eros | 81 |
Singe, tanze, springe | 82 |
Deiner Schönheit Zauber leuchte | 83 |
Wie schön du bist! | 85 |
Florentine XXXV – Marguerite | 88 |
Florentine XXXVI – Fête des Vignerons | 89 |
Der Schönheit holder Heiligenschein | 90 |
Florentine XXXVII – Der Himmel blaute | 91 |
Florentine XXXVIII – An Gustav Moreau † | 92 |
Florentine XXXIX – Mein holdes Kind | 93 |
Heimatzunge, Heimatliebeslaut | 94 |
Florentine XL – Firenze | 96 |
Stürme der Liebe | 97 |
Florentine XLI – Der Abend deckt | 98 |
Mit dieser Welle | 99 |
Blume Eifersucht | 100 |
Ach, ich möcht im Golde wühlen | 101 |
Florentine XLII – Nach Weihrauch duften deine Locken | 102 |
Florentine XLIII – Es strahlt der Saal | 103 |
Florentine XLIV – Erden-Garten | 104 |
Florentine XLV – Aus einer Quelle | 105 |
Vogel Schelm | 106 |
Florentine XLVI Bellezza sofferente | 110 |
Florentine XLVII Bellezza vittoriosa | 111 |
An Tony Weller | 112 |
Andantino I Fleur de Miel | 113 |
Andantino II Dedicato ad Eduard von Mayer |
114 |
Andantino III – Dornen wuchsen am schönen Strauch | 115 |
Andantino IV – Zirp! zirp! singen die Grillen laut | 116 |
Andantino V – Menschenseele! wie bist du gross | 117 |
Florentine XLVIII – Mein Königreich | 118 |
Märchengedanken am See | 119 |
Begegnung Incontro | 123 |
Meine verzauberte Blume | 124 |
Andantino VI – Sonne – Sonne! erwärmt das Herz | 126 |
An die – Seligen | 127 |
Florentine LI – Wer bist du, Fremdling Chi sei tu, straniero |
130 |
Erläuterungen Spiegazioni | 131 |