3000 anni di Bolscevismo
Una acuta analisi dei motivi religiosi e filosofici che portarono alla catastrofe di civiltà della prima guerra mondiale, e come questi possano essere superati dal «Clarismo».
Osservazioni preliminari
Definizione della parola Bolscevismo: non come solitamente capita, un concetto politico in senso negativo per i partiti comunisti di europei.
Anno di apparizione: secondo Ricci, a Lipsia 1919. Nella pubblicazione comunque vi sono indicazioni che permettono di dedurre che la pubblicazione sia avvenuta dopo il 1920, probabilmente nel 1921.
Nel testo appaiono vocaboli come «Eudemocrazia» e «Eudemocratico». Un neologismo, probabilmente coniato da lui stesso, dalle radici greche, eu = buono, bello, ricco, e da demos = popolo, Comunità, Stato, e da crazia = dominare, avere il potere. Intende, pertanto, il predominio del meglio e dei migliori, di tutto il popolo.
Alla conclusione del testo, Elisarion lancia un appello per la fondazione di un partito eu-democratico, un partito per la lotta, contro gli abusi di potere, (Kupffer, non lesina il termine stupro), contro ogni forma di bolscevismo. Precede, pertanto, quanto verrà poi realizzato, parzialmente, nel 1950, con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e l’E.U., L’Unione Europea.
Per una migliore lettura, e una migliore comprensione, sono state fatte della annotazioni, note in calce, con osservazioni a particolari passaggi del testo originale. PDF
Elisarion
3000 anni di
Bolscevismo
Macchiate sono tutte le bandiere della terra,
Lo sono tutti gli scudi,
Sì, sono Altari
Insanguinati, da sangue umano!
Elisarion: Inni di Castello santo
Pour être libre, il faut être
doublement consciencieux.
Jeanne de Vietinghoff: La liberté intérieure
I.
Beninteso, viviamo nel 20º secolo, il più progressista di tutti … Persino liberamente volare nei cieli. Da esserne gloriosamente fieri! Di cosa questo 20º secolo c’ha concesso quale erede del 19º in fatto di tecnica … ma purtroppo anche sangue, follie e miserie!
Anno domini 1919 – anno Lenin 3: Secondo la rivista socialista russa «Obschtscheje Djelo», nel corso di quest'anno, 18 membri dell’Accademia delle scienze di San Pietroburgo morirono di fame o di stenti. Non ricevettero le razioni del nobile ceto dei lavoratori …
In «Russie Democratique» il Reissier, [1] un francese che poté sfuggire nel 1919 dalla Russia, racconta: «Le cantine della commissione straordinaria erano strapiene di prigionieri. Il controllo significava tortura. A molti furono cavati gli occhi, strappate le unghie, tagliata la lingua affinché non potessero urlare … Le donne, prima dell'esecuzione, barbaramente violentate.» Molti vennero sepolti vivi, bambini fucilati davanti ai loro genitori, uomini afflitti prima dell’esecuzione, finché non divennero folli.
E qual era il loro «crimine»? Erano gente istruita o erano in qualche modo benestanti, forse portavano un nome di rilievo, erano imparentati con oppositori al potere o avevano espresso la loro opinione. Tutti reati contro l'odierno potere delle classi. E da questo seguiva martirio e morte. Furenti masse avide di potere.
E nel frattempo, chi ne approfitta? Non per niente nei bauli dei bolscevichi ungheresi furono trovati milioni in denaro e gioielli. Possedere è furto? Certamente, se acquisiti in questo modo. Spacciatori guerraioli, presto rivoluzionari apparentemente democratici, presto speculatori in bolscevismo alla borsa comunista; questi Kun, Joffe, J’accuse e compagni, tutti inseguono fondamentalmente un unico interesse: la loro vanità e potere; le stolte masse sono esclusivamente al servizio dei loro vantaggi. [2]
Ma la realtà non sopporta per lungo tempo tale malumore delle masse e già ci si sta ripensando; la Russia, in particolare, abbisogna di un governo solido e abile fosse anche di un Vladimir III. Lenin. Fino allora correrà ancora sangue.
Terribile! Ai vecchi buon tempi ciò non accadeva!
Prego! Richiamiamoci ai vecchi tempi, dapprima parecchio fa. Come finì Socrate, il retto pensatore? Dovette sorbirsi il calice di veleno perché si esprimeva liberamente … «Tiranni? Spartachisti? Clericali?» Niente affatto! Erano democratici cittadini della città spiritualmente più evoluta al mondo, così avevano deciso i liberi reggenti ateniesi. [3]
Ed il corretto Aristide? Subì l'ostracismo in quanto questo galantuomo rischiava di diventare troppo influente. Tale influsso di persone competenti sarebbe pertanto stato eudemocratico ma l'ostracizzante tribunale Ochlocratico, dominato dalla burocrazia e dalla becera presa di potere della massa lo doveva proprio evitare. … [4] Dura lex sed lex. Questa era effettivamente la legge, ma una legge disastrosa.
La legge, scritta o non scritta, è il fondamento di una qualsiasi convivenza umana, la legge addomestica socialmente in quanto evita la violenza del singolo. Ma la legge deve risultare da doveri e diritti e deve dare al singolo dotato di responsabilità il riconoscimento del diritto a gestire la propria vita senza violenza affinché «nell'ambito della legge» possa esistere un corretto sviluppo. Ma che raccontano le tavole della storia? Perlopiù l’opposto.
Crimine contro l’umanità
Josua 6, vers. 20/21 «Così conquistarono i figli di Israele la città e misero a fuoco tutto quanto vi era in città, con lama della spada: uomo e donna, giovane e vecchio.»
Josua 8, vers. 21/25 «E dopo che Israele aveva strangolato gli abitanti sui campi, tutto Israele si ribellò agli Ai e colpirono con la lama della spada. E tutti che quel giorno caddero, sia uomini che donne, erano dodicimila, tutta gente di Ai.»
140 a.C. Conquista di Cartagine da parte dei Romani. I sopravvissuti furono venduti quali schiavi, quasi fossero bestiame … Conquista di Corinto da parte dei Romani. Gli abitanti vengono venduti quali schiavi, bottino senza padrone … [5]
Non era questo un «bolscevico» stupro dei diritti dell’ uomo?
Appare il Cristianesimo che statuisce ognuno a figlio di Dio. Qui albeggia l’idea che ogni anima abbia un proprio diritto.
Ma comunque?
Nel 16º secolo I monaci certosini, gente poco attaccata ai beni terreni, vendono senza preoccupazioni i loro schiavi o li scambiano come fossero degli appezzamenti di terreno … E allorquando si iniziò a considerare «immorale» possedere quali schiavi dei cristiani, Ludwig XV. proibì che i negri fossero battezzati «affinché essi non possano pretendere la libertà». [6]
1789 Gli onesti coltivatori della Giamaica protestarono contro la prevista abolizione del traffico schiavi il cui annuncio aveva provocato un crollo del valore dei «negri» del 30 percento e questo voleva dire molto, in quanto nell’unico mese di dicembre 1789 erano stati deportati dall’Africa 2000 schiavi!
Mercato di esseri umani! Ma gli schiavi non sono anch’essi umani?! Fin troppo!! Davanti ad una commissione della camera bassa del Regno Unito, il capitano Frazer dichiarò nel 1790 in una sua testimonianza: in Africa ci sono schiavi che con il permesso dei loro padroni a loro volta sono padroni di altri schiavi che spesso vendono tutti assieme, anche 40 o 50 alla volta. [7]
Così anche gli schiavi che avrebbero dovuto conoscere le conseguenze di non poter far uso dei loro umani diritti, a loro volta, a scapito di altri, li calpestavano.
1772, 1793, 1795 La Polonia viene suddivisa con violenza tra Russia, Prussia e Austria: un intero popolo vien tarpato dei diritti vitali ad una propria esistenza, un proprio modo di vivere, di un’indipendenza e resteranno per un secolo mantenuti sotto il giogo degli occupanti. [8] Ed altrettanto succede a Tedeschi e Ruteni sotto il dominio dei Polacchi. [9] La Russia preleninista asservì anche suoi 100 diversi popoli.
I Belgi si lamentano di aver subito un’ingiustizia; ma ora la Germania lamenta l’orrida violenza da coloro che avevano predicato contro la violenza! [10] Quale tragica evoluzione del destino da cui dunque può fiorire una dolorosa guarigione qualora dovesse fallire lo spirito bolscevico e venisse dato ad altri luminoso esempio. Delle malefatte nel Congo da parte dei Belgi riferirono gli Inglesi sintanto che non ne divennero alleati; colui che allora eseguì l’inchiesta, fu condannato all’impiccagione in quanto inglese aveva voluto rendere indipendente la sua patria irlandese: Sir Roger Casement. [11]
Ma tutta la storia della colonizzazione! Non ricorda precisamente gli orrori degli apache e dei bolscevichi, quando veniamo a sapere di quanto successo con i missionari a Ceylon, portoghesi, che torturarono la gente ricca affinché cedessero il loro beni, bruciarono frutteti e ne violentarono le donne; prigionieri vennero dati vivi in pasto ai coccodrilli, mani e piedi vennero mozzate per ricuperarne ori e anelli, madri furono costrette a passare al mortaio loro viventi creature. [12]
1790 E cosa racconta il signor Wright capo contabile della Società della Compagnia delle Indie, nel 1790? «Il metodo più corrente per scovare agli indiani i loro soldi nascosti era quello di legacciare così violentemente le dita delle vittime da farle sanguinare dai pori della pelle; inoltre gli uomini venivano spogliati, legati ad un palo e frustrati a sangue; lo stesso avveniva con piccoli bambini che davanti agli occhi dei loro genitori venivano fatti a pezzi e ciò affinché tramite sofferenze di corpo e anima, le vittime consegnassero fino all'ultimo i loro averi.» [13]
70 d.C. Conquista di Gerusalemme. Pauroso tribunale cui vennero sottoposti gli ebrei, che si difesero probatoriamente, dal tardo imperatore Tito chiamato anche «beatitudine del genere umano». [14]
E già, ma questo era un «pagano». Ma il cristiano Carlo Magno?
782 d.C. In un unico giorno fece decapitare 4500 abitanti della Sassonia che volevano mantenere la libertà e la fede dei loro padri. [15]
1520 Christian II di Danimarca eseguì 600 nobili che si opposero al suo predominio straniero. [16]
1568 Esecuzione dei conti Egmont e Horn che difesero i diritti della loro patria olandese contro lo spagnolo Alba. [17]
1631 Tilly conquista Magdeburgo, strage di molti abitanti. [18]
1689 Paurosa devastazione del Palatinato, da parte del francese Melac. [19]
1814 Davout scaccia, nel freddo dell’inverno, migliaia di Amburghesi dalle loro case. [20]
XX. secolo Massacro degli Armeni da parte dei Turchi, brutale pogrom degli Ebrei in Polonia e nell’Ucraina, violento sgombero dei Balti tedeschi in Estonia e Lettonia dai loro diritti e possedimenti, in parte dalla loro patria cui appartenevano da molti secoli. [21] Era uso e costume delle guerre trattare così nemico e stranieri? …
Comunque:
121 a.C. Gaio Gracco viene fatto fuori dai suoi nemici politici e 3000 dei suoi sostenitori vengono arrestati e uccisi. [22]
88 a.C. Rivoluzione nel terrore di Mario a Roma. Molte delle persone di rilievo e benestanti vengono uccise. [23]
82 a.C. Sulla dispone l’eliminazione dei Mariani. 4700 le vittime, i loro beni confiscati, esclusa la progenie da incarichi pubblici. [24]
1305 Fiorentini sottopongono a carestia la vicina Pistoia: alle donne dei pistoiesi che nottetempo si recavano alla ricerca di cibo vengono amputati naso e piedi ed esposte sulle mura. [25]
1314 Filippo VI di Francia fa bruciare i templari per poterne confiscare i beni. [26]
XVII. secolo 500 000 Moriscos, i successori cristiani dei mori (musulmani di al-Andalus) vengono costretti ad emigrare e scacciati in quanto ricchi e di altro sangue. [27]
Settembre 1792 Uccisione di 3000 «sospetti» nelle prigioni di Parigi, il predominio del sangue rivoluzionario. [28]
1871 da marzo a maggio Regime del terrore nella Comune di Parigi. L'arcivescovo Dardon ed altri ostaggi vengono passati alle armi [29] …
E sia ben chiaro che ciò venne fatto da compagni e connazionali delle vittime contro le quali si passò vergognosamente sui loro diritti. Passione politica? – Bruta ingordigia? Forse.
E la passione religiosa?
Josua 10.40–11.5 «Così Joshua colpì tutto il paese … nessuno sopravvisse, come ordinato dal Signore.» [30]
I. Samuel 15.3–33 «Colpisci gli Amaletici e bandiscili. Non risparmiarli! … Pertanto Samuel fece a pezzi Agag davanti al Signore.»
II. secolo a.C. Antioco il Grande, lascia torturare gli Ebrei che non vogliono rinunciare al loro credo, e gli Ebrei a loro volta crocifiggono … Gesù Cristo! … contravvenendo alle loro disposizioni legali e processuali. [31]
64, 250, 303 d.C. Persecuzioni di cristiani nell’impero romano. Ed i cristiani? Assassinano, in Alessandria d'Egitto, la donna filosofo Ipazia. [32]
1215 Applicazione dell’Inquisizione al Concilio Lateranese. Prossima conseguenza, l’eccidio di 25 000 cittadini a Bezier, nella crociata albigese. [33]
1415 Hus al rogo in quanto voleva vivere la sua fede. [34]
1483 Torquemada diventa grande inquisitore. Oltre 8000 saranno le sue vittime giustiziate in quanto pensavano diversamente dalla maggioranza di allora. [35]
1572 La notte di San Bartolomeo. Nella sola Parigi 2000, in tutta la Francia 20 000 Ugonotti vengono trucidati, fedeli alla loro fede. [36]
1599 Giordano Bruno messo al rogo a Roma in quanto osava pensare indipendentemente. [37] E così, molti altri, innumerevoli.
1685 Abrogazione dell’editto di Nantes per la tolleranza. In Francia viene vietata ai riformati la loro confessione ma se ne vieta l’espatrio. Dragoni vengono impegnati quali ufficiali giudiziari nei confronti di coloro che mantengono il diritto di coscienza. [38]
Intolleranza dei Cattolici? Ma, e i Protestanti?
Un viaggiatore conosciuto quale antibolscevico sarebbe sconfinato in territorio comunista; sarebbe stato arrestato e giustiziato. Allora nel
1553 Calvino, il Riformatore fa arrestare, in viaggio, lo spagnolo Michel Servet che aveva un’altro atteggiamento nei confronti della Trinità. Lo passa al rogo: un tipico atteggiamento di violenza «bolscevica» da parte di un adepto della «Libertà Evangelica»! [39]
1619 Il Sinodo riformato di Dordrecht condanna a morte il vecchio patriota e uomo di Stato Oldendarneveldt in quanto non condivide la dottrina della predestinazione. I suoi figli vengono esclusi dagli incarichi pubblici. [40]
Esattamente come oggi i figli di una patria nemica vengono portati a pagare per le deviazioni dei propri governi anche nel caso in cui ne disapprovano la politica, vengono arrestati, internati, spogliati dei loro possedimenti, dal diritto all’immigrazione ed al ritorno ai propri luoghi e attività, come fossero dei lebbrosi … E se crepano, tanto vale – esattamente come i bolscevichi pensano della borghesia, trattandola di conseguenza. I decreti di tali interventi espressione di giustizia violenta, vengono tuttora approvati dai parlamenti, consenzienti le massime autorità della giurisprudenza … e sanzionati negli atti della Società delle Nazioni: dai nipoti spirituali di coloro che, con tutti i crismi di allora, furono giustiziati quali innocenti in qualche modo disprezzati dalla maggioranza.
1484 Papa Innocenzo VIII regola il processo alle streghe che esiste già da oltre 200 anni e continuerà per ulteriori 3 secoli. Innumerevoli migliaia di stregoni e streghe saranno portate a torture ed esecuzioni solo sulla scorta di sospetti e allorquando i gesuiti Tanner e Friedrich Spee vi opporranno la loro umana parola, essa sarà violentemente contraddetta dalla criminale autorità dell’Evangelico e criminalista Carpzow. Una negazione bolscevica di ogni qualsiasi umanità, uno scherno al buon senso ed una orgia di volgare sete di sangue sotto la parvenza di interessi morali e sociali. [41]
Chi crede ancora alle streghe?! Chi perseguiterà gente solo in quanto apparenti ai più come «strani»? …
La persecuzione degli omosessuali
Ora, le leggi penali degli Stati di lingua tedesca e quelle dell’ Inghilterra e del Nordamerica ancor oggi nella loro persecuzione quale retroguardia della legge vecchiogiudaica, derubano la libertà del sentire omoerotico vecchio quanto il mondo, da sempre presente quanto l’amore tra uomo e donna e che si ritrova i popoli di ogni cultura; perseguono relazioni amorose tra adulti e giovani particolarmente presenti nell’Ellade (e persino nella maschile Sparta) così ancora incomprese ed ammirate [42] Tuttora, in quell’Europa che accecata si scaglia contro lo spirito maschile-pedagogico, molti vengono rovinati da ricatti, sospinti all’esilio e al suicidio. La stessa ingiustizia che portò all’ignominosa pretesa di consegna alla giustizia, che con tanto clamore indignò tutta la Germania. Qui come altrove, devono essere trascinati in tribunale, sulla scorta di leggi volute dai propri nemici, i cui giudici sono contrari agli interessati quanto gli accusatori! non permettendo alcuna onorevole difesa all’accusato. Pertanto un’esecuzione capitale, senza che vi sia effettivamente uno stupro da parte dell’accusato.
458 a.C. Ezra impose, contrariamente ad altri popoli, nella giurisprudenza ebraica la pena di morte per questo amore. Gli Ariani del Medioevo la ripresero dagli ebrei. A Bisanzio, altrimenti roccaforte di orrori e immoralità, Giustiniano rinnovò la pena capitale per questo amore che aveva ispirato, con ariana franchezza, la «sacra folla» dei tebani. [43]
Innumerevoli, nei secoli successivi, le vittime di queste leggi, esattamente come le streghe e stregoni. Del XVIII secolo ancora una feroce persecuzione in Olanda e nel XX. molti individui si suicidarono nei paesi tedeschi o inglesi per paura di un ostracismo o persecuzione da parte del loro prossimo. Tra questi, il rinomato poeta inglese Oscar Wilde ne fu vittima negli ingranaggi della prigionia che lo lasciarono distrutto. [44] Gli Stati romanici, i Cantoni e la Norvegia germanica rinunciarono, dopo i processi alle streghe, a questo stupro della ragione e della vita. [45]
Affatto, la persecuzione di un amore, dove non esista violenza, è un terrorizzante crimine contro il primario e profondo diritto vitale dell’uomo nei suoi confronti. Qualsiasi altra cosa non è che una vacua forma di velato schiavismo. Il disprezzo di un bambino illeggittimo è anche una di queste ingiustizie, specialmente nei confronti del bambino! [46]
Il fanatismo razziale e il militarismo
Di spirito bolscevico è la linciante giustizia degli Stati Uniti dove il grezzo istinto del popolo, in qualche modo incitato, esegue brutali condanne a qualsiasi persona considerata «inferiore», cosa che per gli americani è il negro come per il bolscevico lo è il – cittadino!
Nel novembre 1920 in Florida, nove cittadini neri, che volevano partecipare all’elezione del presidente, furono scacciati dal seggio e bruciati nella loro casa dove si erano rifugiati. Non poterono salvarsi in quanto fuori, i loro concittadini bianchi, erano appostati con tanto di fucili carichi per abbattere chiunque avesse tentato di sfuggire dall’incendio. [47]
Se i negri ad un certo momento, come minacciano, arriveranno al potere, continueranno nell’abuso secondo vecchi schemi stendendo un paragrafo in modo che le loro malefatte restino «nell’ambito della legge» e pertanto lasciando gli altri a soffrire di abusi contro la loro umanità.
Per combattere (!) il «militarismo», anche l’America impose ai suoi liberi cittadini la guerra. Felice Ferrero racconta [48] come giovani istruiti che per motivi religiosi di coscienza si opponevano al «crimine della guerra» ancor oggi senza amnistia vengono trattati, con modalità orrende e bolsceviche, relegandoli in celle senza finestre e senza letti, a pane e acqua, dopo essere stati brutalmente arrestati e fatti passare da una prigione all’altra, legati tra di loro, in compagnia di delinquenti comuni. E questo in un paese dove il verbo cristiano ha il massimo corso, in un paese che viene lodato per la sua libertà e le sue leggi liberali!! [49]
Certamente, per l’uomo la «legge» deve essere sacra, ma proprio per questo la legge deve anche dare la possibilità all’ uomo di santificare e migliorare la propria vita senza pertanto sentirsi infondatamente stuprato. La legge deve essere pertanto paziente, libera e dallo spirito eudemocratico, e proibire ed offrire solo quanto sia assolutamente indispensabile per una convivenza. Pertanto le leggi dello Stato non devono mai esprimere un’opinione morale e di fede che sebben devono proteggere con forza. La legge deve rendere al cittadino tutto facile nell’ambito della legge e gestire la propria felicità senza pertanto abusarne degli altri. Una legge disposta sulla scorta della temeraria volontà di un singolo, di una minoranza o di una maggioranza, crea scontento e verrà comunque distratta e provoca, finalmente, odio. Il più grande pericolo sta proprio in questa dissacrazione della legge tramite leggi crudeli!
Nel nome e nell’ambito della legge, la schiavitù ebbe le sue fortune e quando fu abolita, restò comunque quella cui vennero sottoposti robusti giovanotti obbligati, se non ricattati o catturati, al servizio di leva per poi durante 5, 10 o anche fino 25 anni, essere obbligati a passarli loro malgrado in trincea, per interessi estranei, scarsamente stipendiati e finire, da storpi, sulla strada. E se chi doveva portare la divisa senza volerlo, alzava la testa o tentava di fuggire, veniva sanzionato dalla sanguinosa severità delle leggi marziali con l’accusa di diserzione o di ammutinamento! …
Ma esclusivamente una libera accettazione impegna eticamente, è confacente alla dignità umana; il libero impegno nobilita: qualsiasi altra cosa è bolscevico stupro dell’umanità. Ed è pertanto stato conseguentemente corretto che l’abuso dell’umanità, così come si presentò con gli obblighi militari, sarebbe dovuto proliferare per diventare l’orrendo macello della guerra mondiale e raggiungerne l’apice infernale nelle orde delle armate rosse.
I diritti di proprietà
Ma il disprezzo di quanto più valido, lo spirituale ed il creativo – questo disprezzo che nel bolscevismo è diventato principio fondante per le masse: esso ha trovato modo, ben tempo prima, d’insozzare l’umanità. Quanti spiriti creatori hanno «pagato» con fatica e stenti per aver donato all’umanità nobili valori. Ed i miserevoli frutti del loro lavoro, completamente senza alcun diritto per le proprie opere, che chiunque, da libero augello, poteva sfruttare a proprio piacimento; ed ancor oggi manca una sufficente protezione della proprietà intellettuale: come se unicamente le cose materiali avessero valore.
Se la proprietà intellettuale scade a 30 anni dopo la morte, non quella materiale!
La riscossione di tasse altrimenti necessarie, se preferisce la gonfia cassa di un partito, di «signori» o lavoratori, è bolscevica come nel caso in cui la quota non tien conto della crescente età o malattia che riduce il piccolo risparmiatore o pensionato a deperire e morire; altrettanto crudeli, se le disposizioni di regolamentazione ereditaria non tengono conto della comunione di vita di due persone e quali voraci iene si gettano sul cadavere travolgendo la situazione di vita del sopravvissuto. La legge è «oramai così». Ma è «ormai» il caso di modificarla, altrimenti la democrazia rischia di diventare che la copertura di un sacrilegio.
Tutti gli atti di violenza e le ingiustizie delle storia sono una preistoria del bolscevismo. Avi e precursori del bolscevismo lo sono stati tutti, anche gli uomini più conservatori, quando tingevano le loro parole di violenza. Comunque: Stupro richiama violenza come aggressione risveglia difesa; chi per primo usa la forza, dev’essere riportato nei suoi ambiti di legalità, visto che ha usato la forza – a lui vien fatta giustizia, altro che ingiustizia. Ognuno deve poter prevenire il predominio della forza difendendo il suo diritto.
Chi ogni di dar battaglia per i suoi diritti paventa,
Non li merita affatto e vil servo del padron diventa. [50]
Altrettanto meritevole di punizione è colui che non mantiene la parola data liberamente, chi straccia un contratto da lui liberamente sottoscritto, chi sciopera davanti a un dovere professionale, chi vilmente sfugge alle sue responsabilità legate alla sua posizione; non merita alcuna comprensione in quanto ogni convivenza ordinata socialmente si basa su fedeltà e buona fede. Questo ordine fondamentale, imperativo a ogni struttura di Stato anche la più liberale, dev’essere se necessario mantenuta anche con la forza, altrimenti qualsiasi vera libertà sparisce. Altrimenti la parola libertà diventa una vacua frase e conduce a forme di violenza contro il fino da parte di rozzi anarchico-infedeli.
Comunque, l’intollerante e partitica violenza «preventiva» sfociata nella guerra preventiva, quella in barba all’ordine eudemocratico, ha per troppo tempo valso quale ordine assecondando la fin troppo naturale generale inclinazione allo stupro insensibile; è stato un lungo malanno spirituale che ha proliferato e agito fino al prorompere nella mortale malattia del bolscevismo. [51]
Il bolscevismo non è ne più ne meno, che uno sfruttamento – da parte delle masse avverse all’istruzione – di quella violenza senza spirito, già dapprima in auge. Il bolscevismo non può giustificarsi o scusarsi con i precedenti inconvenienti in quanto esso stesso ne rappresenta la massima espressione e la più folle conseguenza; ma anche i precedenti potentati non possono in coscienza condannarlo completamente: fanno bene a combatterlo ma rappresenta, a mo’ di lente d’ingrandimento, quanto essi stessi, purtroppo – accecati – erano o fecero. Il loro Stato si è squagliato non nel modo da loro auspicato. Chi semina vento, raccoglie tempesta!
II.
Bolscevismo! – È solamente la parola russa e la traslocata esecuzione di un massimalismo socialista – quello del massimo programma marxistico, secondo il quale ogni mezzo produttivo – e con ciò tutti i diritti – vengano trasferiti al proletariato, di modo che l’autonoma borghesia sia destinata all’estinzione. L’ordine meccanicistico negava la proprietà, l’interiorità e lo spirituale, tutte qualità – propagandava che l’unico valore del quantitativo, materiale e meccanico; queste menzogne nemiche della cultura e in barba alla realtà vennero finalmente propinate alle masse quale credo in carne ed ossa e desiderio. Niente da meravigliarsi se poi le masse passarano al potere all’insegna di concomitanti avidità, risentimenti ed angoscie. Le angoscie potevano essere messe al bando se la loro origine non fosse che … una vita autonoma, come ancora nella borghesia, per il tramite di una panacea, la generalità proletaria; più rapidamente e più completamente, tanto meglio! Il marxismo fedele alle masse e nemico dello spirituale doveva assolutamente sfociare in semplice terrore, che non risparmia d’altronde nemmeno i suoi capi consideratone, troppo tardi vistane le responsabilità, il loro tentennamento a fronte di tradimenti. E pertanto la leninista «Prawda» del 22 Maggio 1919 propina al socialista Rautsky, quale «Giuda», un ben «meritato cappio». Inutilmente, i socialdemocratici inorridiscono di fronte alle orripilantezze del Bolscevismo in quanto indietreggiano – troppo tardi – davanti alla conseguenza del proprio barbaro credo nelle masse, nemmeno poi inventato da loro. [52]
Questo credo nelle masse ha origine nella deificazione della grande cifra, della quantità, che la nostra vita dello Stato già ben conosceva e dominava: il numero della popolazione, quello delle nascite, dei metri quadrati, delle cifre d’affari, delle forze dell’esercito, della ricchezza, del potere e forza e velocità – tutti valori apparenti e senz’anima attorno ai quali uomini, classi, popoli si sono scannati in un selvaggio concorso in cui ogni politica si è da millenni riconosciuta.
Il bolscevismo è l’imperialismo del popolino ma venne preceduto dall’imperialismo dei lavoratori, della borghesia, di nobili, principi e ogni volta aveva un sonoro richiamo che pochi però apprezzavano sinceramente e volevano, quando la maggior parte invece ne faceva uso con lo scopo di nascondere la brutale violenza sotto le mentite spoglie di: fedeltà, ordine, libertà, giustizia … la chiamavano, ma violenza era. Demone …
Ma chi ha disposto questo demone per i detentori del potere?
La sgraziata opinione pubblica, che sin da bambini, dirige ogni istinto ai valori esteriori, quella ottusità che riconosce esclusivamente la violenza che passa per le mani e che la coltiva, – la cui maschera scientifica è l’idolatrata natura del Monismo. [53] Il materialismo della vita dello Stato ha aiutato a far crescere la filosofia materialistica.
La scienza naturale dell’«intellettuale» e ricercatore della verità predica senza sosta: «Per la natura il genere è tutto, e si chiama l’interezza. L’individuo singolo è di interesse e valore in quanto elemento della interezza. L’individuo singolo soffre, ma la specie è salva: questo è quanto importa.» [54]
Dice Haeckel «Così, ogni singolo uomo è un granello di plasma nella natura.» [55]
Perché non dovrebbe potersi sacrificare l’uomo nelle guerre? Perché non impoverire a seguito di sprechi nelle spese dello Stato? Perché non farlo tacere in prigione o sul rogo, se le sue idee non sono gradite alla maggioranza in potere, che si denomina «Totalità»? Che diritto ha lui, in nome della scienza, di avere un proprio sentimento, una propria opinione, un suo fare, una vita?! …
Solo i processi che di svolgono verso l’esterno, unicamente la forza, la materia, il genere, il numero sono i valori sacri (per la) o della filosofia naturale – insignificante invece, sostiene questa, il singolo che si agita in ogni anima e soffre. Un dipendente della specie, per la quale deve sgobbare, procreare e morire, l’anima un semplice servizio dell’energia. Ma anche quest’energia è una mostruosa pochezza che va incontro alla morte del mondo. [56] Passando sopra miliardi di cadaveri, la natura quale grande divinità idolo bolscevico, realizza senza pietà i suoi disegni. Silla e Torquemada, Napoleone e Lenin, ogni tiranno e boia ed egoista agisce a sua somiglianza. [57] Il fatto che compiano del male, non è motivo di vergogna, coloro che ne soffrono non hanno da che lamentarsene – vera e grande, stando al Monismo, la tutto divoratrice e tutto creante natura della morte!
Sulla vorace terra, da nessuna parte, ci si può salvare
Nemmeno silenzioso e pacifico deserto,
Modesto Rifugio per l’uomo e la sua esistenza.
Distruzione appostata ad ogni angolo!
Con geloso sguardo il risentimento
Occhi scavati, la fame,
I compagni di corazza ti spiano
Quale vittima, quale cibo!
come in vivida descrizione della natura, le sue piante ed animali nel Mysterium Sinfonia Claristica (Negli Inni del Sacro Castello, 1913). Qui si illumina l’arcobaleno dell’amore e bellezza divine di cui il mercato del credo materialistico nulla sa. Attraverso questi, senz’ali e vecchi come Spengler nel suo «Tramonto dell’Occidente». [58] Coloro che, invece, da giovani sia di corpo che d’anima, sapranno in barba allo scherno indebolito dall’età, sapranno confessarsi non alla morte del proprio popolo, ma ad un nuovo rosseggiare d’alba. Un infiammarsi di fede, nuovo pensiero e nuovi miti sono il segno di una germogliante cultura. Qui nel Clarismo, ci sono i segni per coloro che non sono sordi o ciechi o non soffrono di vecchiaia o debolezza d’animo o sono intossicati da bolscevico sadismo.
* * *
Ma allora il Monismo porta esclusivamente la colpa morale per le violenze della storia degli Stati? Sicuramente no! Pure la filosofia panteistica e tutte le religioni vendicative. [59]
Il materialismo non ha forse ragione di far valere che il mondo esterno e gli atti di violenza, quando il singolo non è che un’«apparizione» esterna senza propri diritti di Esistenza o solamente una creatura, un’«Emanazione»?! [60]
Per togliere il diritto all’esistenza al singolo, ci aveva già pensato, ben prima delle scienze naturali, la filosofia di sistema che aveva misurato ogni realtà sulla scorta di idee e si faceva pertanto chiamare «idealistica»! Sì, la colpa della filosofia del martirio al quale sono sottoposte le anime, senza speranza, nel mezzo delle vicende del mondo è ancor più pesante, in quanto lo fa spiritualmente!
Sì, le idee Astratte! Sì lo spirituale! Troppo spesso bello ma poco chiaro concetto, nel tentativo di spaziare l’esistenza, ammutolito davanti al fuoco della passione che cova nell’anima del singolo, nel luogo della reale esistenza.
Il singolo? Secondo il filosofo un’apparizione manchevole, irreale! Doveva – per «liberarsi» da se stesso – per entrare senza opposizione in quel mondo di idee, che non poteva manco riconoscere: che a lui, presumibilmente. si rivelava nell’ambito della volontà generale, visto che ogni singolo ne vien escluso – nella «Ragione della totalità» (cfr. il comunismo attorno ai processi delle streghe!), che si sente lordato da ogni «sentimento»! [61]
Macchina idealistica, era il singolo – perché non dovrebbe mettersi a disposizione della comunità, dello Stato, della maggioranza dominante, di una minoranza violenta? Essendo nulla il singolo, non aveva una sua natura propria, apparente l’esistenza prestata dallo spazio, in cui rientrava. Non altro era che Nihilismo ed i nihilisti russi dovevano essere i realizzatori di quanto tutti i filosofi finalmente insegnavano malgrado giochi e giri di parole: Kant e Leibnitz e Aristotele, Platone e le frotte di teosofi. [62]
Un nulla non ha diritto di ribellarsi contro la violenza (contro l’«idea dell’ordine»), le sue pene sono vuote, è pur una luce virtuale. Ora, così si misura la vita sulla scorta di Cavalli vapore, voi materialisti! Sospingete l’uomo nella mortal tenzone, voi violenti! Piegate il diritto, violentate la coscienza dei deboli, voi maggioranze! Distruggete ogni resistenza che vi rallenti, voi «bolscevisti»! Che possono dire tutti quei benedetti negazionisti dell’essere singolo a fronte di tali violentamenti?
Nulla, se fossero logici. Un’alzata di spalle, visto che il singolo non esiste: manco può aver fastidio …
* * *
Ora i vecchi credenti troveranno da ridire per la filosofia nella sua assenza di Dio! … Ma la fede in Dio …
Fino alla fede in «Dio», la via è lunga. Le forze della natura con gli spaventi e le vicende quotidiane portarono, sia per paura che per calcolo, all’adorazione di idoli in quanto l’uomo pensava renderle sottomesse, in una incompresa venerazione di queste forze sovrumane con sacrifici e magie. Per molto tempo, durante millenni fino – a oggi! ne è rimasta traccia. Dio restò, anche ancora nel cristianesimo, anche nel liberale, un onnipotente Zar o Lenin, un tiranno-lunatico padre celeste, questo creatore universale, che innalzò dal nulla la «creatura» o la gettò nella rovina e sottopose gli immaturi tra i credenti a false umiliazioni nell’intento di ammorbidirlo. Era ancora credenza in idoli. Sarà la solitudine delle anime alla sua ricerca, che porterà a Dio. [63]
Allorquando l’uomo, alla ricerca della verità superò la natura e le cerchie attorno agli dei, la sua anima non poteva ancora liberarsi dalla prigionia della natura rappresentata dalla violenza. Il dio sovrannaturale che lui chiamava Isaia lo umiliava in quanto lui lo adorava quale creatore della polvere, quale autore dell’universo, quale istigatore di ogni avvenimento, ogni ricerca, ogni pensiero e di ogni genere, ogni … iniquità!
Questa è blasfemia dell’idea divina!
Spirito e origine dalla natura! … si diceva di Dio. E pertanto tutto era originato da Dio, tutto divino, nulla estraneo alla sua natura, anche il più pazzo degli uomini era tuttora adempiuto da Dio. Qui divenne – nella follia umana – una divinità e nella chiarezza e della bontà del suo trono vi ci trovò posto la violenza. «Pourvue qu’il nous effraye» diceva il famoso cristiano e vescovo «Tremblon, chretiens» davanti a lui, in ogni istante. Questo il concetto con cui lavoravano fino allora tutte le religioni e morali.
Questa è morale bolscevica, religione bolscevica!
Il motto è Libertà! Il motto è Amore!
Ma con il vessillo della Patria
Il chiaro vessillo della Fede,
Dietro il vessillo del desiderio
Si vantano assetate congreghe.
L’ultimo essere che il chiaramente credente, che ama Dio, deve paventare: Dovrebbe – cioè per niente – in quanto è Dio. Un ubriaco folle è da temere in quanto può provocare guai. Sì, anche una mosca è da temere e può pungendo essere infausta se è dotata da «madre natura» del veleno mortale. Da Dio minaccia nessun pericolo. Non temere Dio – se tu lo ami.
L’uomo, tanto più elevato d’animo è, e meno c’è da temerlo: questo vale anche e sopratutto per Dio! Ma non immaginare nemmeno di poter provocare Dio. – Lui non ha bisogno di te, ma tu di lui, senza di lui impoverisci e resti schiavo delle potenze del Caos, le cieche follie che gli innalzarono gli idoli. Senza Dio puoi, diventerai anima impotente e diventerai poi, una vita interiore fallita, considerato da Dio come indegno e pertanto respinto a nuove sofferenze sulla terra. Qualora l’anima tua fosse accolta, la tua impura identità disturberebbe, annullandola, l’armonia. Ahiloro! Che al disperato grido «Perché mi hai lasciato?» mai riceveranno di grazia una risposta. Coloro che non amano Dio dovranno temerlo in quanto respinti e continueranno anche nella nuova vita a essere pieni di sofferenze. Il cattivo porta in sé stesso la futura vendetta. La grazia è solo possibile per chi umilmente la chieda davanti a Dio. I più ottusi non conoscono né l’amore verso Dio né autentica paura; anche gli animali ne sono ignari.
La paura di Dio nel passato era perlopiù paura da idoli. Lamentazioni di Geremia 2.4 – 21: «Il signore ha strangolato tutto quant’era caro … Ha distrutto senza misericordia. Signore, guardali, quelli che rovinasti … Quelli che senza misericordia.»
Presi dalla violenza, tremanti ed invidiosi gli uomini violenti, blasfemi nell’onorare gli idoli, si uccisero e strangolarono vicendevolmente nell’abominio della persecuzione di credo, coscienza ed amore … fintanto che, spaventati da questi sanguinari idoli, molti e veramente! non i peggiori, vennero negati, nell’illusione di eliminare Dio, e la sua federazione, la Chiesa. Così il profondo poeta Leopardi, che era ateo. [64]
Inorridita, l’umanità volge lo sguardo ad un mondo di violenza senza Dio.
III.
E comunque: a Dio, il Buono, il Salvatore e Fondatore di Pace, anelito dell’anima, in riconoscimento al Eutheismo. [65]
Perché l’uomo è un singolo?
Un singolo non una creatura o pensiero di Dio, non una scheggia dell’universo della Natura, bensì una creatura che in per sè ha radici nel mondo del Caos, ma anela a Dio nel Chiaro Mondo e fatta rinascere da Dio. Eterno questo mondo del Caos di esseri egoisti, il caos delle ristrettezze, delle sofferenze. Prove e trascorsi ed eterno e disponibile il Chiaro Mondo con la sua armonia, bellezza e gioia. Dall’eterno Mondo del Caos all’eterno Chiaro Mondo, il cammino del singolo. [66]
Ma questo cammino, questi due mondi, questa singolarità, questo diritto dell’anima, l’umanità non l’ha ancora riconosciuto: solamente nel Nuovo volo vengono annunciati e pertanto l’umanità viene chiamata dal sonno crepuscolare a liberarsi dai sogni delle paure con chiari riconoscimenti dalla schiavitù delle violenze a maggiorenne autodeterminazione, alla eudemocrazia, alla libera efficacia dei migliori e delle intelligenze di tutto il popolo, al vero costume.
Con il Chiaro messaggio vien anche posta l’unica ragione per una pace e libertà nell’umanità; il claristico eutheismo è il portale della eudemocrazia che unicamente garantisce la giustizia e causa vera comunità. Il Comunismo è corretto esclusivamente nella «trascendenza» valendo che nel Chiaro Mondo, dove gli individui sono stati raffinati – maturati ad una qualsivoglia uguaglianza; nel mondo del caos l’uguaglianza non esiste. Tutte le inimicizie, le intolleranze, le brutalità e crimini della storia dell’umanità hanno origine dall’erroneo giudizio espresso ed il disprezzo per il singolo e dalla equiparazione di Dio e Natura. Per lotte e speranze, nulla di più valido ed elevato di un paradiso universale sulla terra, ma ciò non poteva trovare una realizzazione se non che ognuno fosse costretto a «apparire» uguale alla generalità – così, i diversi ed i diversamente pensanti sarebbero sradicati! Affiché avvenga il regno della perfezione! … Bolscevismo socialista! E così i credenti hanno perseguito quelli di altre religioni, nella paura, che Dio punisse tutti quali «apostati». Questo era bolscevismo religioso! E così, uomini hanno perseguito altri uomini e li hanno boicottati, in quanto amavano altrimenti e volevano condurre un’altra vita. Bolscevismo morale! E’ comunque il momento, che il santo Eros liberi l’umanità da ipocrisia e violenza. «Il regno dei morti lasci il posto a quello di primavera».
Basta con la pazzia che ha soffocato in sangue e lacrime l’umanità! … Dove il Clarismo ha illuminato la coscienza dell’umanità, l’erroneo giudizio sul singolo, l’idolatria di Dio e la deificazione della natura della massa saranno più che mai un attentato all’anima e alla vita. Ora non esiste più alcuna scusa per l’intolleranza egalitarismo e violenza.
Gli uomini sono singoli e devono rendersene conto, quale loro più grande diritto e dovere; devono diventare liberi e maggiorenni nella fede in Dio; eudemocratici che concedono l’influsso agli intelligenti.
Solo il Clarismo è
la dichiarazione dei diritti dell’umanità.
Riconoscendo l’uomo quale essere giuridicamente capace e responsabilmente conscio dei suoi doveri; tutte le precedenti visioni lo rendevano senza diritti e pertanto alieno da responsabilità, non in grado di intendere e minorenne. Il Clarismo non è un passaporto per malumori e spietatezza – è la più nobile e più severa, ma anche la maggiormente liberatoria visione della vita.
Tutti i Tedeschi che ora così amaramente sentono l’ingiustizia della loro miseria, dovrebbero tirare la lezione di come ogni stupro deprima. Allorquando fu richiesta la consegna di nomi elevati di compatrioti davanti ad un tribunale straniero dove accusa e giudici erano tuttuno o comunque di comune interesse, un urlo di indignazione attraversò la Germania intera. Ora! Tiriamone l’insegnamento, che sia una sonora ingiustizia accusare e condannare un qualsiasi uomo unicamente sulla scorta di impressioni personali, abbia anche a sostenerla una potente maggioranza.
Odo il vento d’autunno
Frusciare nel campo di stoppie
E pertanto: una primavera
Tornerà prorompente.
Alzo il mio capo alle stelle
Nulla pavento,
Allegro saluto la luce
Del lento lontano tramonto. [67]
Se la Germania, in riconoscimento del singolo, diventasse il luogo di diritto per coloro che lottano senza violenza per il loro diritto – renderebbe servizio ad un risanamento del mondo; invece di venir odiato, il nome tedesco assumerebbe un nobile tono e farsi strada nel mondo. Abbiamo visto quanta forza esiste nell’imponderabile, nelle forze spirituali esternamente incommensurabili. Così la Germania rinascerebbe, come una fenice dalle ceneri, e potrebbe riprendere il volo nuovamente felice. Ad ognuno il suo.
Così, la via della buona volontà, della pazienza, della pace. Sopporta il tuo prossimo, anche se non gli puoi voler bene, tolleralo fin tanto che non ti travalica e la sua parola cattiva ti ferisce o imbroglia.
Solamente nello spirito del Clarismo, gli uomini imparano a rispettarsi reciprocamente quali esseri singoli e raggiungere eudemocraticamente pace e libertà; unicamente nello spirito del chiaro messaggio, i cuori dei tedeschi possono unirsi, attualmente disgiunti in cattolici e protestanti e trovare il cuore degli europei divisi nei loro confronti. Dapprima guarirebbe la Germania, poi l’Europa. Che futuro!
Il futuro si avvicina in luminose onde felici
Riscatto alla tenzone portar vuole.
Vive in me il bel mondo in terra.
Domani – in altri luce poter sarà!
Fossero mille anni una notte,
Si fa giorno, alla nostra luce il risveglio. [68]
Il Clarismo è il grande messaggio della pace e della libertà: nel suo spirito, la giovane Società delle Nazioni potrà perfezionarsi e condurre ad un’unione di uomini – senza dover tener conto di uomini ideali – dopo revisione di odiate convenzioni.
Chi rifiuta il Clarismo, rende l’uomo schiavo e lo sottopone sempre ancora a violenza. Chi sottace o calunnia il Clarismo è nemico dell’umanità, un nemico della sua Patria, della pace sociale e del vero progresso. Chi però è per pace, libertà, bellezza e amore, per la purificata rinascita ed elevazione del suo popolo e la «seduzione» verso Dio, collabora con Dio.
Sfrenati e selvaggi distruggono i vecchi germogli, chi rifiuta il bolscevismo, deve anche sapersi sottrarre agli errori del passato per aiutare gli uomini sofferenti ad assumere i propri diritti di vita. Diventa in questo senso importante fondare un Partito Eudemocratico di Tutti gli Abili, un partito di lotta contro ogni malversazione, contro ogni bolscevismo.
Elisarion
Annotazione e spiegazioni
Traduzione Bruno Ferrini
Immagine accanto: Elisarion, il creatore del polittico «Il Chiaro Mondo dei Beati». Le annate 1923–1930 ne indicano il periodo della sua nascita.
HAEC NATURA NON EST DEI MUNDUS
NON ORDO DIVINUS NEC UNITAS SINE MALO, SED SUMMA NECESSITATE COACTA ENTIUM ASEITATIS CUM MALO, UBI DEI SPIRITUS BENE FACIT ET RECREAT ATQUE ANIMAS PURGATAS LIBERAT.
La natura non è mondo di Dio
non senza unirsi al male, è la necessaria perfezione per sovvrastare il male, dove lo spirito divino guarisce e ravviva, affinché le anime purgate si liberino.
Da profonda angoscia
Da noi stessi creati
in primigenia ansia,
in erranti balzi
issati dall’essere,
nell’oscuro primitivo,
maga natura,
fatta da te,
d’anime cieche
in torme infinite...
i tuoi ordini sfidiamo!
Oltre il potere
regge divina bontà,
oltre la notte
sboccia nel cielo...
il regno della luce
librante oltre il nulla,
oltre avido peso,
oltre dell’io le tenzoni:
in eterno sublime:
Grazie a Dio liberatore!
Linee del Eduard von Mayer Aus tiefster Not – Ein Oratorium Mysticum der wanderenden Seele, 1943, PDF
Da profonda angoscia
S’allargon gli spazi
ai passi miei,
s’ammassano infiniti
nel mio affannoso correre!
Dove restò il nulla, buca noiosa?
Ovunque sono!
Ovunque … o invece?? …
Chi attorno a me?
Chi tra me e me?
Che c’è da qui e là e qui?
Che rode in me?
Io non sono io?
Non sono ovunque?
Non sono l’infinito?
Non colmai dello spazio spazi
fino all’ultimo angolo infinito?
Eppure … quale nemico
mi unisce? …
mi accompagna,
mi circonda,
mi stringe,
mi piega? …
Burla della mia ombra?
Chi vuol unirsi a me?
Ombra di qual peso??
Linee del Eduard von Mayer Aus tiefster Not – Ein Oratorium Mysticum der wanderenden Seele, 1943, PDF