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Il dipinto circolare «il chiaro mondo dei beati» di Elisarion: Volando sull'alto albero
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Volando sull'alto albero

«Nelle nostre peregrinazion ariose,

Che abbreviar anche possiamo,

L'aeroplan non ci serve

Di precipitar non dobbiam temere …

Bellamente viaggiam sopra mari e campi

In un Chiaro Mondo solatio,

Presto passati l'erto pendio

Delle alte montagne, lungo le roccie,

Sotto di noi gli orridi,

Senza che ne abbiam paura

Nel nostro animo le forze creiamo

Non schiave della gravità

Non sottostanti le leggi terrestri

Nessuna minaccia da invidiosi venti;

Siamo noi stessi un aeroplano

Amorevolmente, il mio braccio ti include

Per un viaggio sicuro, caldo e veloce.»

«Sì, carissimo, e penso ai viaggi di allora

Più gravosi, come ben sai,

Ma eran – volentier lo dico –

A te unito, la più grande felicità,

Un sogno sulla stella del Caos.

Penso al lago azzurro,

Dove, nonostante gli uomini, imperterriti

Attimi di beatitudine ci siam goduti.

Dir tutto a parole a malapena riesco.

Certamente, come un sogno era,

Che rapidamente sparisce – e ci si risveglia

In una buia notte terrestre,

E oggi, si, giorno resta.

La mia mano dolcemente

Appoggio alla tua spalla

Volando serenamente,

Volando beatamente.»

Scena 25

Un vigoroso giovane si erge mentre ne porta un altro.