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Il dipinto circolare «il chiaro mondo dei beati» di Elisarion: Davanti all'oleandro
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Davanti all'oleandro

«È così chiaro, azzurro e beatamente caldo,

Come se nel fogliame cantassero le cicale

Fresche sorgenti saltellassero dalle montagne –

Come amorevolmente ti cinge il mio braccio!

Alla rosa di alloro vicino, i cui fior

Di rosa brillano così come le guance tue;

Qui la mia mano afferra in affettuosa domanda

Il mento tuo – sento, si infiammano

Le labbra nostre … all'ombra delle capigliature

S'incontrano gli sguardi

Quali apparecchiate api a succhiar il dolce nettare.

E non stanca mai la scoperta.

Le braccia tue rispondon al gioco dell'amore,

Franco a comprension mostrare

Come rotanti farfalle attorno ai fiori

L'aria attorno a noi si diverte, caldamente.

Il mare azzurro gioca con le scogliere

Le fronde allargono alte i pini

Dalle loro nobili e sottili linee

Nel frattempo gustammo sorsi d'amore.

Qui tutto è balsamico e contento al ventaglio

Dell'aria tepida. Ridono i gigli di fuoco

Ogni fiore vuol farsi più bello;

Persino l'acqua nel bacino ci sorride

Una piccola cavalletta ai nostri piedi.

È così che il Chiaro Mondo vuol salutare i suoi messaggeri?»

Scena 15

Due efebi si rivolgono l'uno verso l'altro. Quello sulla destra abbraccia quello di sinistra e gli tocca il mento. Davanti a loro gorgheggiano tre piccoli getti d'acqua.