Davanti alla roccia della luce
«Trono di roccia, come ti guardo entusiasta,
Aureo risplendi, bianco nevoso sulla cima,
Ti innalzi nel blu e le acque rumorose e
Felici al mare scorrono.
Guarda come un arco dai setti colori chiaro risplende!
Appari davanti a lui – tu che ci mancavi!
Salve! Galleggi quale riscattato lottatore
Del Chiaro Mondo messaggero!»
«Quale vista nella valle dei fiori!
Ti salutiamo nel mondo della gioia,
Dove hai compiuto la tua opera
Martire del Chiaro Mondo!»
«Com’è meraviglioso il bel Chiaro Mondo!
Qui vive lo spirito divino senza odio e menzogna,
Nessun demonio, qui c'è vera pace,
Verità e amore!
Tu, coppia amata, in preghiera inginocchiata,
Sì, da cuore a cuore l'amore è preghiera,
Nel mondo della luce è il culto.
Unite le vostre mani!»
«Così ben si sogna – profondamente dei fiori il regno,
Da odio e tempeste indisturbati:
Qui di Dio è ordine, dal mondo del
Caos lontano.»
Una figura dalle braccia dispiegate, lievitante. Sullo sfondo un arcobaleno. Un'altra figura, vista da dietro, le si rivolge come in atto di culto, mentre un'altra ancora, che sembra pure sul punto di librarsi in aria, rivolge lo sguardo verso due efebi – uno dai capelli corti e biondi, l'altro moro con i capelli lunghi – inginocchiati l'uno davanti all'altro su di un tappeto. Infine, una figura rappresentata da dietro sta adagiata in un prato e osserva la scena sorreggendosi il capo.